Come se fosse montagna

9 lug 2020

Come se fosse montagna

Agi e disagi della vita in pendenza. Felice isolamento. Feroci marginalità. Difficili equilibri. Quella messa in scena dall’antropologo Duccio Canestrini è una montagna meravigliosa, dove la vita però è sempre stata dura. Silenzi mistici e tanta fatica. Una montagna equivoca: Eden, rifugio, miniera, sfida, colonia, barriera, campo da gioco. Nell'anacronistica dominanza - qua e là, non si dice dove, non si dice come - di uno strano  modello di sviluppo, che auspica ancora una crescita del "prodotto" a scapito della cura: per le persone e per l’ambiente. 

Una riflessione a tratti drammatica, a tratti ironica e divertita, sulle dinamiche tra l'individuo e le comunità montane. Immagini storiche, vignette, musiche, letture e videoclip, per una antropologia “pop” del vivere in montagna. Un mix tra ragionamento e divertimento sull'erta via.

Con la partecipazione straordinaria del sociologo Christian Arnoldi, autore di Tristi montagne. Guida ai malesseri alpini (Priuli&Verlucca, Torino 2009- vincitore del Cardo d'Argento - Premio ITAS nell'ambito del 58° Filmfestival di Trento) e letture dal vivo di Giuseppina Ferrari.

Nell'ambito del convegno nazionale della Società italiana di Psichiatria Democratica intitolato "Come se. Salute mentale nei servizi e nei territori tra finzione e invenzione", Moena (Trento), 3-5 maggio 2012.

Organizza: dott. Giancarlo Pera, referente URP dell'Unità Operativa 3 di Psichiatria dell'Azienda provinciale per i servizi sanitari della Provincia autonoma di Trento.

email: blasket@virgilio.it