Blob

Questa sezione non è un blog, è proprio un BLOB come un pentolone in ebollizione, pieno di ingredienti, pubblicazioni, video, interviste, idee assortite. Qui sono raccolti alcuni miei lavori, divisi per categorie: scritti, documentari, incontri, ecc. Vedere per credere :-)

 

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Scritti

Ci serve l'utopia della nonviolenza

L’archeologa lituana Marija Gimbutas ha postulato l’esistenza di un matriarcato che nell’antica Europa avrebbe preceduto l’invasione da parte di una civiltà di allevatori e guerrieri, dotati di armi per offendere a distanza. Secondo la studiosa persiste un diffuso culto pre-patriarcale, quello per la Dea Madre/Madonna, che sta a dimostralo. È possibile che questa sia soltanto una narrazione, ma che cosa alla fine non lo è? La verità della Storia è sempre quella narrata dai portavoce dei vincenti.

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Scritti

Se gli sponsor invadono gli spazi pubblici

A furia di sponsorizzare spiagge, autobus, piste da sci, palazzi storici e itinerari vari, lo spazio cambia. Complice un nostro bisogno di “totem” identitari. Dunque la questione si fa antropologica. Come si potrebbe altrimenti giustificare, per esempio, il fenomeno della brandizzazione delle spiagge? Perché mai dovrei posare il culo bagnato su una sdraio customizzata Missoni?

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Scritti

No alle letture troppo semplici

Una sera d’estate, in un parco roveretano, una signora italiana di 60 anni viene trucidata da un uomo nigeriano di 37 anni. Sembra tutto chiaro, e invece è una questione molto complessa. Le “letture” di questo tragico fatto di cronaca sono tre. Una di genere, una xenofoba e una psichiatrica. Difettose, tendenziose o insufficienti.

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Scritti

l'antico rito dell'ombrellone

Per qualche legge non scritta piantare l’ombrellone tocca ai maschi. Questo le signore lo danno per scontato. Piantare il palo è una dimostrazione di efficientismo virile, un ruolo che ha qualcosa di atavico. Mai e poi mai un fidanzato o un marito starebbero fermi a guardare. Ecco allora che l’operazione diventa una delicata e – di questi tempi controversa - questione di genere. Perché la prestazione può riuscire, ma anche no.

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Scritti

L'illusione della privacy

Chi ci sbircia il telefonino dà fastidio. Ecco dunque in commercio vetri polarizzati che rendono nero il display per gli sguardi obliqui. . Così sui mezzi pubblici le persone che ti stanno a fianco non capiranno con chi stai messaggiando, non vedranno il tuo estratto conto, né le foto che stai scrollando. Benedetta, illusoria, privacy. Altro che pellicole anti-guardoni. Crediamo che il cellulare sia solo nostro, privato e blindato, ma in realtà è un traditore. Che spiffera informazioni non tanto a chi ci sta accanto, ma a chi da remoto ne può monitorare i flussi.

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Scritti

Le nostre vite spese nel troppo

“Tanta roba” è diventato un modo di dire, spiritosamente spiccio, che allude all’impossibilità di enumerare o declinare contenuti sovrabbondanti. Per rimanere nel campo dei detti popolari - cioè quegli adagi che sembrano distillati di saggezza ma che sbagliano spesso - non credo che il troppo sia parente del nulla. Il troppo stroppia.

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Radio e TV

Turismo in profondità

Il caso del sommergibile Titan della OceanGate con cinque turisti dell'estremo a bordo, disperso a 4.000 chilometri di profondità nei pressi del relitto della nave Titanic (naufragata nel 1912). Già nel Settecento si chiamava "wreck tourism" o rovinismo. L'orribile e il sublime, l'avventura (costosissima, 250 mila euro a testa) ovviamente per pochi.

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Radio e TV

Esporsi all'insolito

Le origini preistoriche del “turismo”, il significato del pellegrinaggio medievale, la diversità che ci arricchisce, il luogo comune dell’altrove paradisiaco, il turismo “permeabile”, la vacanza breve, le forme dell’ospitalità.

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Scritti

Una rete sociale contro i suicidi

Colpisce la perdita di speranza, la visione della propria esistenza drammaticamente difforme rispetto a modelli spacciati come ideali, la famiglia felice, tanti figli, la vita serena e operosa. Ma chi e quando mai? Sono rappresentazioni farlocche, narrazioni che possono produrre conseguenze nefaste. Sarebbe ora di smetterla di propagandare modelli di famiglia alla Mulino Bianco. O come quello del “Family Monument” in piazza Dante a Trento, un falso sociologico sbattuto in faccia ai senza famiglia e ai senza dimora.

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Scritti

Il bosco e la logica del prima noi

Prima noi, ma noi chi? Umani, italiani, trentini, valligiani? Prima noi del nostro Comune, del mio quartiere, prima la mia famiglia? La logica che spinge un’ideologia così antiquata è quella che ieri ha prodotto il colonialismo, lo schiavismo, il razzismo. Ed è lo stesso modo di pensare che oggi causa l’inquinamento dei mari, il consumo di suolo, il dissesto del territorio, le nuove pandemie, tutti i disastri ecologici e tutte le guerre. Combattute perché Dio è con noi. Siamo più potenti, non vogliamo limiti, e abbiamo ragione, punto.

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Scritti

L'arcipelago degli animalisti

"Animalisti" è una qualifica attribuita a persone che hanno idee molto diverse sul mondo naturale per costituire un’unica categoria. Vale la pena entrare nella complessità di questa galassia, per capirne un po’ la storia e le coordinate. L’assunto di fondo, difficilmente contestabile, è che da sempre l’umanità abusa degli animali, e sa di farlo. 

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Scritti

Ballare a un funerale

Il dolore troppo visibile spaventa e ripugna. Il soffocamento delle emozioni, in determinate circostanze, è funzionale al mantenimento dell’ordine sociale; peccato che la nostra cultura eluda, rimuova o ne censuri l’espressione proprio quando, per sopravvivere al trauma di un’irreparabile perdita, ci sarebbe più bisogno di un temporaneo “delirio”. Se scatta il blocco socioaffettivo il lutto purtroppo diventa un’esperienza privata, solitaria e quasi vergognosa. Certamente più difficile da portare.

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