Il ping pong è uno sport fulmineo, dialettico, imprevedibile, molto “di testa”, dicono i cultori. Come giocare a scacchi correndo i cento metri. E' un gioco tattico: l’avversario può essere più abile di te, ma se sei attento e ben centrato puoi vincere comunque perché capisci il suo gioco, i tiri di dritto o di rovescio che danno fastidio, le palline tagliate che mettono in difficoltà, le battute che l’altro non sa “leggere”. Gli psicologi le chiamerebbero dinamiche di relazione. Per l’antropologo sono territorialità antagoniste e simulazioni di conflitti.