Ma il passaparola è sempre esistito tra i viaggiatori (basti pensare alle leggende sui Paesi fantastici, Bengodi, Cuccagna, le Isole Fortunate); le destinazioni hanno sempre avuto reputazioni, buone o cattive, e ne sono state influenzate. La novità, in termini storici ed economici, è che mentre ieri molte mete si pregiavano d'essere "esclusive", oggi si pregiano d'essere inclusive, condivise, comunicate.
In ambito
turistico, la geolocalizzazione e il web 3.0 equivalgono a una rivoluzione. Il
turismo nell’era dei social network ha esiti tutti da esplorare, e conseguenze
naturalmente fuori controllo. Strani incontri, sorprese, buffi eccessi.
Certo, di fronte a queste nuove forme di esperienza turistica si pone la questione della correttezza dell’informazione, dell’attendibilità dei commenti e dei feedback negativi. Insomma, il problema della “maldicenza”. Più o meno disinteressata. Più o meno pilotata.
Vignette, videoclip, fotografie e musiche. Come sempre, ragionamento e divertimento.