Da qualche secolo cerchiamo di smarcarci dai cosiddetti primitivi. Abbiamo un immaginario sviluppista che ha in orrore l’arretratezza. E’ proprio una nostra peculiarità. Ho tra le mai il primo manuale di Antropologia scritto in Italia, è di un mio lontano antenato, Giovanni Canestrini, trentino di Revò, data 1878. La barzelletta sui cannibali. A quell’epoca gli scienziati erano convinti che il progresso umano avvenisse attraverso l’evoluzione tecnologica. E lo siamo ancora. Ma obiettivamente non affatto così. L’etologo umano Irenaeus Eibl Eibesfeldt scrive in L’uomo a rischio che gli uomini che oggi pilotano cacciabombardieri supersonici hanno un bagaglio emozionale del Paleolitico. Le emozioni trionfano sulle nostre capacità di raziocinio: amori, tradimenti, gelosie. Nonostante il progresso tecnologico, siamo dunque ancora parecchio primitivi. Vi faccio qualche esempio.
Come la maggior parte dei mammiferi siamo territoriali: combattiamo per le risorse (cibo, petrolio). Ci nutriamo di animali come millenni orsono anche se potremmo sintetizzare le proteine di cui abbiamo bisogno, figuriamoci, abbiamo sintetizzato l’LSD e siamo andati sulla Luna, no? Vogliamo parlare del royal baby? Enorme entusiasmo in tutto il mondo, notizie d’apertura dei giornali. La tata del bebè che è italiana, le salve di cannone. Come da tradizione, l'annuncio ufficiale della nascita del piccolo è stato pubblicato su un cavalletto ai cancelli di Buckingham Palace il messaggero con la nota regale è arrivato al palazzo reale, scortato da due elicotteri. La regina è felice: roba da maxi alveare.
Una evoluzione incompleta. Tanto che non abbiamo ancora sviluppato una solidarietà di specie che vada oltre le dinamiche della dominanza e della gerarchia. La fantascienza è piena di distopie, cioè quelle utopie negative in cui si prevede la presa di potere sul pianeta Terra da parte di una minoranza che schiaccia tecnologicamente e militarmente una maggioranza, dove insomma saranno pochi a comandare e molti i sottomessi.
Conclusione: se vogliamo compiere un’evoluzione culturale e smetterla di essere primitivi, c’è ancora molta strada da fare.