Non sparate sul turista
Umorismo nero su turismo e terrorismo in Egitto. Il "massacro di Luxor"�
(17 novembre 1997, 58 morti). Oggi più che mai gli squilibri planetari
toccano il dorato mondo delle nostre vacanze, con cause e problemi che
suonano stranamente lontani, che ci sembrano irrilevanti. Che cosa ne
so io, che vado in crociera sul Nilo, delle beghe interne dell'Egitto?
Che cosa ne so io immacolato viaggiatore, che vado al mare in Turchia,
del genocidio dei Curdi? Che cosa c'entrano i palestinesi con le mie
benedette vacanze a Sharm el Sheik? Niente di niente. Gli immacolati
viaggiatori sono la versione contemporanea di quegli "innocenti
all'estero" descritti nel 1869 da Mark Twain, nel suo celebre reportage
al seguito dei primi crocieristi americani nel Mediterraneo. Beata
innocenza. Salvo poi ritrovarsi ostaggi, o bersagli, nello Yemen, in
Egitto o nelle Filippine. E così la relazione tra le nostre vacanze e i
gravi problemi socio-economici del pianeta Terra si fa subito,
spiacevolmente, tangibile. L'innocenza smette di essere beata. E
diventa rischiosa ignoranza.