Non sparate sul turista. Dal turismo blindato al turismo permeabile
"La Regione", 4 marzo 2005 (Canton Ticino, Svizzera)
recensione di A.V.
Non sparate sul turista Conferenza dell'antropologo e scrittore Duccio Canestrini a Bellinzona
Ricordate le immagini dei turisti sulle spiagge di Phuket dopo lo
tsunami, pancia all'aria e birra in mano? Hanno fatto il giro del
mondo, suscitando una ragionevole indignazione. Ma come si fa a
prendere il sole tra soccorritori con guanti e mascherina fingendo che
nulla sia accaduto? Eppure è successo e l'immagine ben simboleggia la
deriva etica del turismo di massa di noi occidentali. Un turismo
cresciuto come un'industria neocoloniale, sfruttando le materie
prime ( sole, mare, clima) di paesi poveri e indebitati e provocando un
impatto devastante su ambiente, cultura e società locali. Altro che
incentivo allo sviluppo, dice l'antropologo e scrittore Duccio
Canestrini "" che ieri alla Scuola superiore alberghiera e del turismo
di Bellinzona ha tenuto una conferenza dal titolo Dal turismo
blindato al turismo permeabile "" , il ricavato rientra infatti
nelle tasche degli investitori stranieri. E i posti di lavoro per la
manodopera locale sono quasi sempre subordinati. Il turismo non
fa altro che accrescere il divario di ricchezza tra nord e sud,
portando con sé delinquenza, droga, prostituzione, fino all'aberrazione
del turismo pedofilo.
Per questo occorre ripensare il nostro modo di andare in
vacanza. Il tempo è maturo, afferma Canestrini, per parlare di un'etica
del turismo, perché soltanto una maggiore consapevolezza può ridare
senso al viaggio. Consapevolezza della storia e cultura delle
nostre destinazioni, unita al rispetto dell'ambiente e della
popolazione. àˆ necessario uscire dalla logica del consumo arrogante per
fare del viaggio un'opportunità di scambio, di arricchimento reciproco.
Duccio Canestrini "" autore di libri di successo come
Andare a quel paese e Non sparate sul turista
"" ha ripercorso un secolo di storia del turismo, ricordando che
già sul finire dell' 800 c'era chi si lamentava per la
meccanizzazione delle nostre montagne. Passando all'euforia degli anni
' 60 del secolo scorso, quando andare in ferie diventò un'industria di
massa accessibile a tutti, fino alle degenerazioni di oggi: paradisi in
terra di spiagge dorate, palme e acque cristalline guardati a vista da
militari con il mitra a tracolla; la polizia fuori dagli alberghi,
l'esercito ai check- in degli aeroporti. Dopo Luxor e Bali, il turismo
è nel mirino del terrorismo, è diventato un turismo blindato. I
pacchetti-vacanza tutto compreso offrono possibilità di andare lontano,
ma il prezzo da pagare è l'omogeneizzazione, l'anonimato, la riduzione
del folclore locale agli spettacolini tra una portata e l'altra. Questo
è il turismo che si deve evitare, per trasformarsi da consumatori di
vacanze in responsabili protagonisti delle proprie avventure, Ovunque
si vada, senza distinzione, in Valle Verzasca come alle Maldive.