Non sparate sul turista. Dal turismo blindato al turismo permeabile

4 lug 2020

Non sparate sul turista. Dal turismo blindato al turismo permeabile

"La Regione", 4 marzo 2005 (Canton Ticino, Svizzera)
recensione di A.V.
Non sparate sul turista 
Conferenza dell'antropologo e scrittore Duccio Canestrini a Bellinzona

Ricordate le immagini dei turisti sulle spiagge di Phuket dopo lo tsunami, pancia all'aria e birra in mano? Hanno fatto il giro del mondo, suscitando una ragionevole indignazione. Ma come si fa a prendere il sole tra soccorritori con guanti e mascherina fingendo che nulla sia accaduto? Eppure è successo e l'immagine ben simboleggia la deriva etica del turismo di massa di noi occidentali. Un turismo cresciuto come un'industria neocoloniale, sfruttando  le materie prime ( sole, mare, clima) di paesi poveri e indebitati e provocando un impatto devastante su ambiente, cultura e società locali. Altro che incentivo allo sviluppo, dice l'antropologo e scrittore Duccio Canestrini "" che ieri alla Scuola superiore alberghiera e del turismo di Bellinzona ha tenuto una conferenza dal titolo   Dal turismo blindato al turismo permeabile  "" , il ricavato rientra infatti nelle tasche degli investitori stranieri. E i posti di lavoro per la  manodopera locale sono quasi sempre subordinati. Il turismo non fa altro che accrescere il divario di ricchezza tra nord e sud, portando con sé delinquenza, droga, prostituzione, fino all'aberrazione del turismo pedofilo.
   Per questo occorre ripensare il nostro modo di andare in vacanza. Il tempo è maturo, afferma Canestrini, per parlare di un'etica del turismo, perché soltanto una maggiore consapevolezza può ridare senso al viaggio.   Consapevolezza della storia e cultura delle nostre destinazioni, unita al rispetto dell'ambiente e della popolazione. àˆ necessario uscire dalla logica del consumo arrogante per fare del viaggio un'opportunità di scambio, di arricchimento reciproco.
   Duccio Canestrini "" autore di libri di successo come   Andare a quel paese   e  Non sparate sul turista  "" ha ripercorso un secolo di storia del turismo, ricordando che già sul finire dell' 800 c'era chi  si lamentava per la meccanizzazione delle nostre montagne. Passando all'euforia degli anni ' 60 del secolo scorso, quando andare in ferie diventò un'industria di massa accessibile a tutti, fino alle degenerazioni di oggi: paradisi in terra di spiagge dorate, palme e acque cristalline guardati a vista da militari con il mitra a tracolla; la polizia fuori dagli alberghi, l'esercito ai check- in degli aeroporti. Dopo Luxor e Bali, il turismo è nel mirino del terrorismo, è diventato un turismo blindato. I pacchetti-vacanza tutto compreso offrono possibilità di andare lontano, ma il prezzo da pagare è l'omogeneizzazione, l'anonimato, la riduzione del folclore locale agli spettacolini tra una portata e l'altra. Questo è il turismo che si deve evitare, per trasformarsi da consumatori di vacanze in responsabili protagonisti delle proprie avventure, Ovunque si vada, senza distinzione, in Valle Verzasca come alle Maldive.