Proletari di tutto il mondo viaggiate!

4 lug 2020

Proletari di tutto il mondo viaggiate!

Le vacanze di massa si sono propagate con la rapidità di un incendio incoraggiato dai pompieri. Lo slogan vincente fu: proletari di tutto il mondo, viaggiate! Dieci, venti milioni di macchine tutte insieme sulla strada, voli charter e città roulotte, le isole Figi e l'Amazzonia più abbordabili della Valsesia, migliaia e migliaia di "strutture" alberghiere e residenziali affacciate su ogni mare, ogni valle o conca (...) Poco o nulla è mutato da allora, se non in peggio, e poco o nulla resta da dire sulle nostre vacanze. Assurte al rango di "conquista sociale", esse rischiano di alimentare quella maliziosa diceria secondo cui "la democrazia consiste nell'accesso di tutti a cose che non esistono più". Parlarne male, con disgusto, è vietato da diversi ministeri, da tutti i sindacati e da buona parte del clero. E i posti di lavoro? E l'indotto? E l'economia stagionale? E quei poveri faticatori che per alcune settimane all'anno hanno diritto di dimenticare le loro frustrazioni, di godersi un po' la vita? (...) Non c'è risposta possibile a tali perorazioni, culminanti nella tragica domanda: ma tu che ti lamenti, hai pensato a come fanno le vacanze gli algerini, i biafrani, i colombiani? Fortunati, privilegiati e per giunta ingrati, ecco cosa siamo.