Scatti coatti. Considerazioni semiserie sulla foto turistica

9 lug 2020

Scatti coatti. Considerazioni semiserie sulla foto turistica

"Scatti coatti" è un divertente picture show commentato dal vivo. Nell'affrontare tic e manie dell'homo turisticus, varietà kodakromo, è inevitabile domandarsi da dove nasca la "costrizione" a scattare fotografie, ovvero quei souvenir che ci sentiamo in dovere di produrre. E' significativa, a questo proposito una frase di Italo Calvino: basta che cominciate a dire di qualcosa "Ah che bello, bisognerebbe proprio fotografarlo!" e già siete sul terreno di chi pensa che tutto ciò che non è fotografato è perduto.
Alcuni temi illustrati nell'incontro: l'esperienza da inviato del mensile geografico "Airone" tra gli anni Ottanta e Novanta. Grandi viaggi con grandi fotografi. Il "dietro le quinte" della vita di redazione in una rivista illustrata. Fotografare l'Altro: gli albori etnografici e l'antropologia del turismo. Per finire con l'intramontabile rito della foto in vacanza.
Certo esistono una coazione a scattare, un uso talvolta aggressivo dell'obiettivo, un collezionismo d'immagini-cartolina... Ma aldilà dell'hobby (costoso) e del supplizio inferto agli amici nelle sere invernali con troppi caricatori di diapositive (oggi da digitale a monitor), scattare è anche vedere le cose. Un modo di ragionare sui dettagli, di rappresentare liberamente - forse non la, ma - una verità .