Sequana. I misteri della donna acquatica

9 lug 2020

Sequana. I misteri della donna acquatica

Sequana è una conferenza spettacolo sul rapporto tra acqua e femminilità. Immagini, musiche e riprese video suggeriscono l’esistenza di un archetipo fondato su categorie antropologiche e su evidenze preistoriche. Secondo l’archeologa Marija Gimbutas (1921-1994) autrice de Il linguaggio della Dea, il motivo a meandro, cioè dell’ansa acquatica fluviale, appare già a partire dal Paleolitico superiore, sulle statuette femminili dell’Europa orientale.

Sono molte le dee acquatiche nella mitologia e nella religione di diversi popoli: Mami Wata in Africa occidentale, Tenkawa benzaiten in Giappone, Yara in Amazzonia, le mitiche Apsaras in India, e così via. Le Naiadi della cultura greca, così come Sequana nella cultura celtica, in particolare, simboleggiavano le sacre fonti d’acqua dolce, e le proprietà terapeutiche delle acque sorgive. Nel folklore queste figure ricorrono più o meno trasformate con nomi quali Gana, Anguana, Aivana.

Le anguane che popolano l’immaginario alpino sono donne selvatiche associate ai ruscelli, che con gli uomini hanno rapporti assai particolari. Ma l’archetipo non sarebbe tale se non “funzionasse” anche ai nostri giorni. Lo dimostra una curiosa serie di immagini - foto e video d’arte, fumetti manga, sexy comics, spot pubblicitari – in cui la femminilità a tutt’oggi  si presenta seducente, liquida e spesso portatrice di un messaggio profondamente ecologico. In questo senso Sequana è un’appassionante esplorazione tematica, un collaudato mix di ragionamento e divertimento tanto sulle origini della vita, quanto sul necessario rispetto di una risorsa cruciale per il futuro del Pianeta.

Comano Terme, Trento, 25 luglio 2012 ore 21 e 30