Cinque racconti scandalosi, ambientati in altrettanti coni d'ombra dell'immagine soleggiata e turistica dei Paesi tropicali.Tropici turpi, più che tristi, perchè nell'ultimo mezzo secolo la loro celebre tristesse è diventata folkloristica abiezione. Sono tropici che si truccano da paradisi in terra per accogliere un'i vasione di visitatori gaudenti e beoti, ai quali si prostituiscono fingendo di non essere malati. Pur spaziando dalla Micronesia ai Caraibi questi non sono racconti di viaggio, ma storie di amori impossibili. Nello stesso tempo ogni storia mette in campo le nostre diverse modalità di essere altrove. Quei modi da "inevitabile bianco" già stigmatizzati nei racconti di Jack London, e cioè da commercianti, missionari, cooperanti, antropologi, turisti. Comunque da neocoloni. Sicchè il miraggio di un facile esotismo si sgretola per lasciare emergere realtà tanto contraddittorie da divenire grottesche. E negli incontri umani affiora una vergogna profonda, in cui brillano lampi di reciproca incomprensione. In Turpi tropici viene trascinato al limite il cozzo tra i saperi tradizionali e le nuove tecnologie elettroniche, le quali s'innestano sull'antica magia e dilagano con il loro fascino ipnotico. In una giostra planetaria dove sfilano zombificazioni sponsorizzate dalla Nasa, allucinazioni con piante psichedeliche, viaggi sciamanici e pazzesche storie di sesso tra mine antiuomo disseminate in paesaggi stupendi. E' la "faccia scura" dell'Eden, insomma. Narrata in cinque novelle dalla trama avvincente, e senza moralismi.
I CINQUE RACCONTI
Troppo presto per il cielo
Janet, una giovane turista inglese appassionata di fotografia, viene trovata sbranata dalle iene in una lussuosa riserva naturale sudafricana. Le autorità locali, per non compromettere la stagione turistica, parlano di suicidio. Il padre si rivolge a un avvocato: la verità è un'altra. Janet è stata uccisa, o meglio, "predata" da un brac coniere nero. I protagonisti del racconto, bianchi e neri, si trovano separati da emblematici reticolati elettrici. Dentro il safari lodge gli ospiti fanno cene pantagrueliche e si raccontano barzellette. Fuori, nelle baraccopoli, ci sono la fame e la rabbia.
Don Tewari
A Don Antonio, un giovane sacerdote cattolico, viene assegnata una parrocchia di montagna sulla Sierra Madre messicana. Una volta sul luogo, però, subisce una serie di shock. Anzitutto trova indios che si ubriacano dalla mattina alla sera. Poi si scontra con un'antropologa sfruttatrice, femminista e senza scrupoli. E per finire conosce Lilia, una bella suora, che dopo avergli offerto un' "ostia" vegetale allucinogena, fa vacillare il suo voto di castità e lo spinge a cercare nuovi orizzonti. Don Tewari (che nella lingua degli indios significa "uomo finto") diventa così un uomo vero.
L'atollo dei suicidi
Teatro di una famosa battaglia navale nel 1944, un atollo micronesiano è rimasto impregnato di cultura della guerra. I giovani indigeni sono maniacalmente dediti a videogames violenti. Tra essi imperversa un'epidemia di suicidi, che nè i ricchi missionari, nè la maga più potente dell'isola sanno arrestare. Sembra fare eccezione Simako, che guida i turisti - allegramente ignari del dramma - tra i relitti affondati nella laguna. Simako si innamora di una ragazza americana in vacanza. Il giovane si rivolge alla maga, per ottenere un filtro d'amore. Ma è costretto a mentirle, e la menzogna gli ricade addosso, con effetto devastante.
Cabaret "Macho Feliz"
Dopo una vita di bassezze professionali, tra cui esperimenti di guerra batteriologica e di "zombificazione" di cavie umane per la Nasa, il biologo francese Bertrand va ad tease frequentato da marinai cinesi e soldati americani. Bertrand ha sviluppato una sua filosofia del "contagio globale", che condivide con l'amico Rutilio, primario dell'ospedale cittadino: come lui, un campione di cinismo. Ma umanamente il biologo è un fallito. In una notte dissoluta, il peggio del suo passato riaffiora. E lo inchioda.
Il colpo del maestro
Il dottor De Santis e l'infermiera italiana Rosa praticano chirurgia d'emergenza all'ospedale di Ziruk, dove giungono i mujahiddin afghani mutilati dalle mine antiuomo. La forte attrazione sessuale che lega la coppia scavalca in maniera grottesca gli orrori della sala operatoria. La loro storia,però, non ha futuro. Lui è sposato a Roma con figli grandi, lei è soltanto una ragazza. Ma questo rapporto, sincero fino alla crudezza, è la sola cosa onesta del mondo degli aiuti internazionali, s'intrecciano dissennate storie di sesso, vendette, traffici di droga e di gioielli. Dove nessuno è migliore di nessuno.
LA CRITICA
"Un'antologia di racconti "noir" d'ambientazione esotica ... Ne emerge la visione di un pianeta grottesco e malato, dove il bianco resta un 'colonizzatore' per il solo fatto di imporre la propria presenza di viaggiatore protetto da un guscio di protesi tecnologiche, soldi, merci e convinzioni..."
Carlo Formenti, Corriere della Sera 19.4.97
"Duccio Canestrini conosce ciò di cui parla perché ha girato il mondo come documentarista e reporter (...) Non esiste un mondo incontaminato, il sogno dell'Eden è illusione".
Corrado Augias, "Il Venerdì" di Repubblica 4.7.97
"Ma qual è l'altra faccia dell'Eden, cosa c'è dietro l'angolo del bungalow, oltre al folclore fissato dall'obiettivo fotografico? Duccio Canestrini, giornalista, viaggiatore e antropologo, lo narra in cinque appasionanti racconti, lucidi e crudeli, ma anche bellissimi di atmosfere e visioni".
Francesca Oldrini, Panorama 10.7.97