Bolzano, Centro culturale Trevi
Rovereto, Museo MART
Gli amori nei mari del Sud e il primitivismo in arte. La censura imposta dai missionari. La sifilide portata dai marinai. La ribellione di uno spirito libero a una morale ipocrita. La donna “selvaggia” come portatrice di conoscenze arcaiche. La Polinesia del turismo di lusso, ma anche quella degli esperimenti nucleari e della globalizzazione. In breve, il racconto e l’antropologia dello sradicamento di un pittore – geniale, arrogante, sognatore, disperato - che aveva il viaggio nel sangue.
Paul Gauguin (in Polinesia chiamato Koké) nel 1891 lascia la Francia, la moglie, i figli e gli amici per andare a Tahiti. Laggiù, a lezione di mitologia dai Maori, si riscoprirà felicemente barbaro, anzi più selvaggio dei selvaggi, perché la “civiltà assassina” lo ha preceduto. L’inguaribile esotismo, le misteriose amanti, l’etica di uno straordinario disertore. E naturalmente i suoi guai con l’amministrazione coloniale e gli stravizi che lo porteranno alla tomba, nel 1903, sull’isola di Hiva Oa.
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