Freaks. Antropologia dell'anomalia
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Saggio illustrato che accompagna la sezione «Freaks. Scienza e devianza» dell'esposizione temporanea Le età del Museo, organizzata dal Museo Civico di Rovereto nel 1998. Pubblicato negli Annali del Museo Civico di Rovereto, vol. 15, 1998
Fa errori la natura? O gioca? O è il bisogno d'ordine del cervello di Homo sapiens a generare mostri? Ogni epoca storica ha prodotto scienziati che hanno cercato di dare risposte a queste domande. Ma perché le difformità abbiano su di noi tanto fascino, nessuno razionalmente può spiegarlo. Certo è che stimolano una reazione psicologica e sociale, aumentando la coesione dei "normali" contro ogni forma di devianza.
La mostra segue due fili rossi. Il primo è la storia di quelle bizzarrie - come il famoso vitello a due teste nato ad Aldeno - che hanno sempre animato lo spirito del collezionismo. Il secondo è la storia della diversità antropologica. I diversi nel fisico, nel comportamento e nella moralità , quali erano giudicati idioti, folli, briganti, indigeni di terre lontane, tutti questi "altri-da-noi", insomma, nell'Ottocento diventarono "mostri". Due fili rossi che si intrecciano in modo curioso e inconsueto, con esiti spettacolari ma anche drammatici. Sui quali ci pare comunque utile riflettere.
Freaks. Anthropology of Anomaly
This exhibit depicts and analyses the logic of "display of odds" which has often animated the spirit of museums’ collections. Exploring terathology's meanders, it traces the
history of ethnographic and anthropological anomalies. People who appeared strange in physical aspect, in behaviour or in morality - as idiots, insane, brigands and natives from remote lands - in past times were considered monsters. Anomalies, with their intriguing and mysterious charm, provoke psychological and social reactions, enhancing "normal" people's cohesion against all sort of so called degeneration.