Questa sezione non è un blog, è proprio un BLOB come un pentolone in ebollizione, pieno di ingredienti, pubblicazioni, video, interviste, idee assortite. Qui sono raccolti alcuni miei lavori, divisi per categorie: scritti, documentari, incontri, ecc. Vedere per credere :-)
Chiusi in casa, trasandati e spettinati? Vale per le persone, vale per i territori. Prendersi cura di sé, è importante. E allora forse c’è da imparare qualcosa dall’Islanda, un’isola che approfitta della pandemia per occuparsi del proprio ambiente e “lucidarsi il mantello”. Se c’è curiosità, anche il minuscolo e l’imprevisto possono dare soddisfazione.
Il mio reportage per "Airone" realizzato durante un soggiorno di tre settimane tra i pescatori vezo della costa sudoccidentale del Madagascar. Ero chiamato "Orecchie rosse", perché quelle dei bianchi si scottano subito. In piroga dentro e fuori dai corridoi marini della barriera corallina nel canale del Mozambico. Musica, magia, rituali e il momento del sakafom-vahiny, il "pasto del visitatore": metafora un po' cannibalesca che designa l'antico obbligo dell'ospitalità sessuale offerta al viaggiatore.
Lo studioso Mario Gandini, docente e bibliotecario, ha dedicato buona parte della sua vita al fondo bibliografico della biblioteca di San Giovanni in Persiceto che raccoglie le opere del grande storico delle religioni Raffaele Pettazzoni.
Un lampo del poeta israeliano Yehuda Amichai (1924 - 2000) che illumina il turismo human-centered.
La salvezza verrà soltanto quando una guida turistica dirà: vedete quell’arco del periodo romano? Non è importante. Ma lì accanto sta seduto un uomo che ha comprato frutta e verdura per la sua famiglia.
Procuste era un brigante. Secondo la mitologia greca costringeva i suoi ospiti a sdraiarsi sopra un letto che aveva fatto lui, di ferro, per accorciarli se erano troppo lunghi, cioè tagliando loro i piedi che sporgevano. Viceversa, se i viandanti erano dii bassa statura li "stirava". Omologazione, Uniformità. Standardizzazione.
Il 2021 è l'anno in cui si ricomincia a viaggiare. In sicurezza. Anche se per la verità la sicurezza totale non esiste, e non è mai esistita. Se hai paura di morire, non uscire di casa, ma occhio agli incidenti domestici!
La differenza tra i virus e noi umani è che i virus non si fanno domande, viaggiano e basta. Noi, invece, a distanza ormai di un anno siamo ancora titubanti ai blocchi di partenza, con una gran voglia di cambiare panorama, almeno per qualche giorno.
Revenge travel è una locuzione inglese che si può tradurre con viaggi di rivincita, o anche con turismo di rivalsa: ci hanno tenuti in gabbia, ma quando apriranno le porte ci sfogheremo. Ma, a parte il fatto che oggi i più pensano al lavoro, il turismo compulsivo rischia di essere incurante, e ha non poche controindicazioni.
La sbadataggine è pericolosai: l'europarlamentare che chatta in mutande, il giornalista che si tocca in diretta, il docente universitario che fa sesso durante la videolezione. Questi incidenti sul telelavoro ci costringono a ripensare la casa, se la casa è un home office. E di fatto, da diversi mesi, lo è per molti.
Scialpinismo, fondo, slitta, ciaspole, snowboard. Ma anche solo passeggiate. Sciare è bello, ma il turismo invernale non può essere soltanto una giostra, su e giù. Ora, a bocce ferme, è forse l'occasione buona per ripensare la montagna, e più in generale l'ospitalità.
Il tema dell'identità, emerge soprattutto in tempi di crisi e di cambiamento. L'identità non è qualcosa che si conquista e che si ha, per sempre: costruita o ereditata che sia, va lavorata, conservata, migliorata guardando al futuro. E' relazionale, insomma: viene definita dal rapporto con l'altro, dalla cui esistenza essa dipende.
Un'opera umoristica, che ci azzecca parecchio, mettendo a nudo due verità. Anzitutto i capi sono esseri irrazionali. In secondo luogo ci sono analogie fra il loro comportamento e quello degli uomini "primitivi" che vivevano in comunità dominate dalla ritualità e dalla superstizione. In balia di forze misteriose che generano incertezza e timore.